Solitamente l’argomento curricolare è proposto con la classica lezione frontale abbinata a prove strutturate o semistrutturate.
L’argomento curricolare viene trattato invece in questa UdA col fine di fare raggiungere agli allievi:
- gli obiettivi dell’area cognitiva delineati dalla tassonomia di Bloom (conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi, valutazione),
- alcune competenze delineate dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” (2012), nella fattispecie, realizzazione di semplici prodotti,anche di tipo digitale, esecuzione di compiti operativi complessi, cooperazione e collaborazione con i compagni,
avvalendosi delle seguenti metodologie già ampiamente sperimentate, analizzate e codificate a livello internazionale:
Flipped classroom:
In questo progetto di UdA lo schema “flipped” è impostato su due cicli.
Nel primo ciclo viene portata a casa (1) la fase di “ingaggio” degli allievi con la visione di un filmato-stimolo prodotto dal docente e (2) il lavoro di ricerca, analisi e sintesi delle conoscenze richieste nel “lancio” del lavoro; tale sintesi potrà avvenire con la produzione di materiali digitali di tipo a scelta dei gruppi, in funzione delle abilità già personalmente acquisite e della prevista efficacia in fase di esposizione; segue poi in classe l’esposizione e la condivisione del prodotto realizzato con il resto degli allievi.
Nel secondo ciclo viene portata a casa (1) la fase di realizzazione del prototipo e (2) la contestuale creazione di un filmato realizzato con programmi di video-editing liberamente disponibili a documentazione del lavoro svolto; segue poi in classe l’esposizione e la condivisione del prodotto realizzato con il resto degli allievi.
Costruttivismo e apprendimento di social skills
In questo progetto di UdA sono stati inseriti alcuni principi che delineano i campi di studio di cui al titolo.
- Apprendere “per sapere” unito all’apprendere “per fare”: la conoscenza ed il suo uso procedono assieme.
- Gli obiettivi di apprendimento devono essere collocati in un ambiente reale ed in questo contesto le varie attività didattiche devono considerare contesti di apprendimento reali, ricchi e diversificati per poter sperimentare, simulare e sviluppare vari tipi di abilità e competenze sociali e cognitive.
- nell’identificare adeguati metodi didattici è opportuno:
- applicare le abilità esistenti in nuovi contesti
- dare agli allievi espliciti feedback
- usare contesti di apprendimento basati su problemi
- usare il conflitto cognitivo come strategia di apprendimento di ordine superiore
- attivare processi induttivi dando maggiore importanza ai processi sperimentali e di ricerca e alle abilità e intelligenze pratiche.
Cooperative learning (cornice generale) [Sharan et al.]:
Il metodo Cooperative Learning si fonda su pilastri socio-psico-affettivi, del tipo:
- comuni obiettivi di gruppo (Positive Interdependence)
- forte identità dei membri del gruppo (We-ness);
- abitudine a condividere e senso del dare (Giving, Sharing);
- responsabilità individuale e di gruppo (Accountability).
Nei gruppi previsti dal presente progetto gli studenti imparano quelle abilità di cooperazione e di comunicazione che potranno poi trasferire ad altre situazioni scolastiche o sociali così come, più tardi, al mondo del lavoro e alla vita in generale.
Group Investigation (metodo particolare) [S. e Y. Sharan]:
Il modello G.I. si esplicita nel far raccogliere agli allievi informazioni da varie fonti in collaborazione con i compagni; i compiti didattici sono relativamente complessi, comprendendo processi cognitivi di ordine superiore, fra cui: la selezione e l’interpretazione critica delle informazioni, il problem solving, la produzione di una sintesi di idee collettiva. Tale modello impiega l’assegnazione di ruoli differenziata entro i gruppi e fra i gruppi, così che i singoli allievi contribuiscono prodotti unici per l’integrazione nel progetto comune di gruppo, e diversi team possono indagare diversi aspetti di uno o più argomenti. In questo modo, i singoli allievi o i gruppi non devono duplicare inutilmente i propri sforzi.
Il modello G.I. consiste in una sequenza di 6 stadi:
- selezione di argomenti specifici entro un’area di problema generale: si formano piccoli gruppi eterogenei dal punto di vista accademico, etnico e sociale
- pianificazione cooperativa di specifiche procedure di apprendimento, compiti e obiettivi
- esecuzione del piano formulato allo stadio precedente; l’apprendimento dovrebbe condurre gli allievi a diverse fonti sia nella scuola che al di fuori di essa. L’insegnante segue da vicino i progressi di ciascun gruppo e offre assistenza quando necessario.
- Gli allievi analizzano e valutano le informazioni raccolte nello stadio precedente e programmano come possono venire sintetizzate in un modo interessante per l’esposizione o presentazione ai compagni della classe intera.
- Alcuni o tutti i gruppi della classe forniscono una presentazione interessante degli argomenti studiati al fine di coinvolgere i compagni nel proprio lavoro e acquisire una prospettiva di massima sull’argomento. Le presentazioni dei vari gruppi sono coordinate dall’insegnante.
- Valutazione da parte degli allievi e dell’insegnante del contributo di ciascun gruppo al lavoro della classe intera, nei casi in cui i gruppi abbiano approfondito diversi aspetti dello stesso argomento. La valutazione può includere assessment individuali, di gruppo o entrambi.
Teoria delle intelligenze multiple [R. Sternberg]:
L’intelligenza implica un equilibrio tra elaborazione di tipo analitico, creativo e pratico delle informazioni.
“In ciascuno di noi – scrive Sternberg – sono presenti le più svariate combinazioni di intelligenza analitica, creativa e pratica. Noi dobbiamo sviluppare tutti questi aspetti della nostra mente, non uno solo”.
[Sternberg e Spear-Swerling, Le tre intelligenze, 1997]. Questi tre elementi trovano posto nel presente progetto.