Questa unità didattica affronta la tematica del caffè dalla sua prima comparsa in Europa fino all’introduzione in Italia nella seconda metà del XVI secolo ad opera dei mercanti veneziani, visto che Venezia ne è stata la prima importatrice in Italia. Ruolo rilevante risultano aver avuto Papa Clemente VIII, l’ambasciatore della Serenissima presso Costantinopoli Gianfranco Morosini, il botanico padovano Prospero Alpini, al tempo medico del console di Venezia in Egitto.
Ci si sofferma anche sui rapporti commerciali della Serenissima con l’Oriente, evidenziando il ruolo delle corporazioni e dei mercanti. La grande attività commerciale di Venezia e i suoi prolifici rapporti con l’Oriente hanno lasciato profonda traccia nell’organizzazione della città e nell’assetto sociale. Venezia infatti possedeva centinaia di navi commerciali che dominavano le rotte marittime del Mediterraneo, spingendosi sin nell’Atlantico. Già dal XIV secolo i mercanti veneziani controllavano le rotte più importanti, rendendo la città straordinariamente ricca; questo grande traffico commerciale ha lasciato segno nell’edilizia della città, come in altre città marinare, con i “Fondaci”, luoghi dove i commercianti potessero fermarsi e riporre al sicuro le loro merci.
Si ripercorre anche la storia della nascita delle prime “botteghe del caffè”, locali tipici della città lagunare dove il caffè era venduto, fino all’apertura del primo Caffè al mondo il 29 dicembre 1720, ad opera di Valentino Floriano Francesconi con il suo Caffè intitolato “Alla Venezia trionfante”, divenuto poi “Caffè Florian”, soffermandosi anche sugli altri Caffè storici della città. Da Venezia, dove nel 1763 si contavano 218 locali, il caffè si diffuse in tutto l’Occidente. E non si tralasceranno le torrefazioni che in città vi sono state e quelle ancora presenti.
Si vuole così far riflettere gli alunni che anche dietro una tazzina di caffè si intrecciano storia, commercio, civiltà, botanica e arte.